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Il rivestimento lapideo della Camera di Commercio di Verona

Conoscenza di tecniche e materiali per la definizione dell’intervento

Elvira Boglione

Immagine della pubblicazione

L’approccio al restauro di un’architettura del Novecento non si discosta metodologicamente da quello di un edificio storico ma deve tenere conto delle particolarità connesse a materiali e tecniche che spesso si presentano con caratteri di novità. La presenza di materiali tradizionali e materiali innovativi o l’utilizzo in chiave moderna di tecniche già ampiamente impiegate ma ora affinate per nuovi obiettivi e rinnovati caratteri estetici conferma la necessità, da parte del restauratore, di indagare l’edificio in tutti i suoi dettagli costruttivi per comprendere degradi e dissesti e, successivamente, identificare le più opportune modalità di intervento.

Un caso di particolare interesse è quello che vede la realizzazione di rivestimenti lapidei per edifici con strutture realizzate in cemento armato, così come nel caso del Palazzo della Camera di Commercio di Verona. L’edificio, in stile moderno e razionalista, sorge nel centro della città con affaccio su Corso di Porta Nuova a poca distanza dal manufatto rinascimentale di Sanmicheli. Realizzato tra il 1965 e il 1968 dell’architetto Libero Cecchini, il Palazzo, presenta una facciata con rivestimento in lastre di Rosso di Verona con caratteri formali modernissimi per l’epoca.

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